Quando si sente parlare di Policoncorrenza si pensa immediatamente al lancio di palle mediche simulando il più possibile il gesto tecnico, o esasperando la velocità e i tempi di esecuzione.
Spinta degli arti inferiori, rotazione del busto e spinta degli arti superiori se non sono coordinati possono rendere fino al 50% rispetto al loro potenziale. Proprio per questo gli esercizi in policoncorrenza possono essere utili per i giovani atleti, e per gli agonisti di alto livello che voglio rendere efficienti al massimo i loro movimenti tecnici, possono essere utili per coordinare ed esprimere la massima forza di tutti i segmenti corporei.
Come vediamo dal video qui sotto, l’atleta partirà da una posizione di affondo posizionando la gamba di spinta con un angolo del ginocchio pari a 90°. Tramite la una rotazione del busto , l’atleta dovrà effettuare un lancio coordinandosi a pieno con la spinta degli arti inferiori.
In questo caso se l’atleta non esegue il movimento in modo coordinato, è facile farlo notare, in quanto la velocità di sollevamento del corpo dalla posizione di affondo alla posizione retta risulterà senza dubbio più lenta.
Per aumentare l’intensità è preferibile mettere l’atleta ad una distanza dal muro che permetta di poter eseguire in modo continuo la serie di ripetizioni senza dover aspettare il rimbalzo della palla a terra o ancora il lancio del campano nel caso venga fatto a coppie.
I kg delle palle zavorrate deve essere deciso dal tecnico in base alle capacità dell’atleta e dell’intensità dell’allenamento. Un palla Medica troppo leggerà non è abbastanza allenante quanto una troppo pesante potrebbe essere controproducente sopratutto con atleti di giovane età e di capacità motorie non ancora così fini da poter eseguire il gesto motorio in modo così coordinato da non compromettere un sovraccarico sopratutto alla zona dorso-lombare.
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