La tendinite rotulea è la patologia più frequente tra le sindromi da sovraccarico degli atleti che praticano sport di salto (soprattutto volley, basket) di corsa (atletica leggera) o con brusche frenate e accelerazioni come il Tennis.
Il dolore solitamente è localizzato a livello dell’inserzione del polo inferiore della rotula anche se saltuariamente i sintomi possono presentarsi sull’inserzione distale del tendine (in prossimità del tubercolo tibiale) o sul tendine quarticipitale (nel punto di inserzione sul polo prossimale della rotula) (Immagine da: Brotzman – Riabilitazione in ortopedia).
L’esordio della patologia è solitamente subdolo: il dolore si scatena solitamente durante attività ripetute di salto o corsa e sparisce dopo un breve periodo di riposo. Solitamente si ripresenta alla ripresa dell’attività.
Durante ogni allenamento, le continue sollecitazioni sul tendine dovute alla ripetizione del gesto sportivo, procurano microtraumi al tendine. Qualora i carichi di lavoro fossero eccessivi, il soggetto fosse predisposto o i tempi di recupero non fossero adeguati, potrebbero insorgere patologie a carico del tendine rotuleo. Da monitorare anche la superficie di gioco: superfici dure sembrano essere correlate ad un aumento dell’incidenza della sintomatologia.
Qualora si presentasse un dolore di questo tipo a livello del ginocchio, è indispensabile intervenire subito con l’obiettivo di evitare inutili complicazioni.
Nel 1973, Blazina e collaboratori, hanno proposto una classificazione delle tendiniti.
L’obiettivo della classificazione proposta, è formulare un adeguato piano di trattamento.
Per chi lavora in palestra, osservare la classificazione, permetterà di capire immediatamente qual’è il livello di gravità del problema in modo da intervenire nel modo più adatto.
Solo gli atleti nelle fasi 1 e 2 rispondono bene al trattamento conservativo, a differenza di quelli nella fase 3 che hanno una risposta variabile e quelli in fase 4 che sono solitamente destinati all’intervento chirurgico.
Abbiamo visto la classica classificazione delle tendiniti, ma qual’è l’intervento sul campo?
Di seguito vi propongo un modo molto schematico, alcuni consigli da utilizzare in palestra. Ricordiamo che per fornire un trattamento adeguato, risulta fondamentale partire da una diagnosi corretta. Vi prego quindi di non improvvisarvi medici o fisioterapisti, ma utilizzare la tabella unicamente per capire qual’è l’approccio terapeutico migliore.
Fisioterapista Giovanna Malchiodi
Nata l’ 11 Aprile 1986 a Milano.
Socio, CEO di Preparazione Fisica Education, responsabile della sezione ePhysio.
Fisioterapista presso la società Igor Gorgonzola Novara (Pallavolo serie A) e presso Novara Baseball (categoria IBL1).
Svolge attività di libera professione presso la società iPhysio di cui è titolare.
Laureata in Fisioterapia presso l’Università Amedeo Avogadro di Novara.
Laureanda in Scienze Motorie e Sport presso l’Università S. Raffaele di Milano.
Parleremo di Prevenzione e Potenziamento anche nel Clinic di Novara Martedì 21 Gennaio
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ePhysio – L’intervento “sul campo” nella tendinite rotuleaPreparazione Fisica Education
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