Tra le problematiche maggiormente riscontrate nel lanciatori di Baseball, troviamo il dolore all’articolazione del gomito; La ripetizione continua del gesto tecnico può provocare infatti modificazioni ipertrofiche dell’osso e dei muscoli del gomito.
Alcuni lanciatori presentano instabilità mediale e riproponendo continuamente il gesto tecnico, saranno soggetti a forze laterali in compressione sull’articolazione omeroradiale e a sollecitazioni in valgo che potrebbero apportare problematiche al LCU.
Il lancio prevede un estensione rapida del gomito con una sollecitazione in valgo; essa provocherà una trazione mediale, una compressione laterale ed un conflitto intrarticolare posteriore; potremmo quindi in questo caso danneggiare il LCU, l’apofisi dell’epicondilo mediale, il compartimento laterale e la faccia posteriore dell’olecrano.
Come detto nel precedente articolo, gli obiettivi del programma preventivo saranno:
MANTENIMENTO – MIGLIORAMENTO DELL’ARTICOLARITA’;
MIGLIORAMENTO DEL TROFISMO MUSCOLARE;
VALUTAZIONE DEL GESTO TECNICO E CORRETTA PROGRAMMAZIONE DEGLI ALLENAMENTI.
MANTENTIMENTO ARTICOLARITA’: degli studi sui pitcher del baseball hanno mostrato che il 50% ha retrazioni in flessione del gomito ed il 30% ha deformità in valgo: la chiave è la prevenzione di queste retrazioni!
proporre esercizi isometrici submassimali per i flessori;
esercizi per gli estensori del gomito;
stretching dei pronatori e dei supinatori dell’avambraccio.
È stato dimostrato che un programma di stretching provoca una risposta plastica del tessuto collagene che porta a un’elongazione permanente dei tessuti molli. Se l’intensità dello stiramento è invece eccessiva, una risposta di difesa del muscolo potrebbe inibire l’elongazione delle fibre collagene.
Quindi allungare il muscolo si, ma senza dolore!
2) MIGLIORAMENTO TROFISMO MUSCOLARE: proporre un rinforzo dei muscoli del gomito ma anche della muscolatura della spalla e della scapola per prevenire l’ipostenia funzionale; NB: consigliamo di limitare i movimenti di rotazione esterna della spalla che possono sollecitare in valgo le strutture mediali del gomito.
3) MIGLIORAMENTO DEL GESTO TECNICO:
Gli esercizi pliometrici sono molto utili; simulano bene attività funzionali come il lancio e le oscillazioni, e vengono eseguiti a velocità maggiori. L’obiettivo di queste proposte è insegnare al lanciatore a trasferire l’energia e a stabilizzare l’area coinvolta. Tra gli esercizi maggiormente proposti, nominiamo gli esercizi pliometrici che sfruttano un ciclo di allungamento – accorciamento del muscolo e quindi un’escursione muscolare eccentrica/concentrica.
Spiegazione dell’esercizio pliometrico specifico per i lanciatori: partendo con il gomito flesso e la spalla a 90° di flessione, l’atleta rilascia la tenuta isometrica, passando successivamente ad una fase eccentrica. Quando si avvicina all’estensione completa, l’atleta fletterà di nuovo velocemente il gomito passando a una fase concentrica. L’attività eccentrica produce un allungamento del muscolo, attivando così i fusi neuromuscolari e producendo una contrazione concentrica più intensa.
I muscoli su cui dovremo lavorare maggiormente, saranno il bicipite, il tricipite ed i flessori/pronatori. Durante il lancio, il bicipite, i flessori del polso e i pronatori riducono notevolmente le sollecitazioni in valgo del gomito. Ricordiamo che in questa fase risultano sollecitati anche il tricipite ed i muscoli della cuffia dei rotatori. Il primo viene utilizzato nella fase di accelerazione del movimento del lancio, mentre lavorare sui muscoli della cuffia dei rotatori sarà utile per il rinforzo globale del braccio.
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