La difficoltà nell’Organizzare un lavoro a circuito é spesso causato da una notevole numero di variabili che possono essere diverse per ogni squadra, per ogni allenamento e per ogni singolo atleta.
Come molte altre volte avremmo potuto proporvi un nuovo circuito da “copiare”, ma siamo sicuri che molti di voi invece vogliono di più… E noi quel di più riteniamo sia darvi dei punti sul quale pensare e costruire voi il vostro allenamento.
Riuscire a programmare un lavoro a circuito, sia esso di prevenzione, di riscaldamento o di potenziamento ha nascosto dietro di se una serie di variabili che in questo articolo cercheremo di esaminare nel dettaglio per far si che ogni tecnico in base alle sue necessità possa variare la tipologia di circuito.
Per prima cosa é necessario ricordare che un lavoro a circuito deve essere programmato onde evitare spiacevoli inconvenienti con atleti e situazioni di difficoltà. Riuscire ad arrivare in palestra o al campo con le idee chiare ci permetterà di occuparci solo ed esclusivamente della tecnica di esecuzione del singolo esercizio.
Ma quali sono le variabili da tenere in considerazione per costruire un Circuit Training?
– Tempo
– numero atleti
– attrezzatura e spazi a disposizione
– numero di stazioni
– persone dello staff che interagiscono
– capacità tecniche degli atleti
– tipologia di Circuit Training
Cerchiamo di analizzare uno alla volta i punti sopra citati per costruire il vostro circuito.
Per prima cosa vi consigliamo di prender un foglio bianco e cercare di rispondere schematicamente a quelle proposte che vi faremo qui sotto in modo da programmare un vero e proprio circuito per il prossimo allenamento. Partiamo…
Tempo
il limite tempo é “purtroppo” una delle condizioni che maggiormente influisce sulla costruzione del circuito. Quanto tempo vogliamo dedicare all’allenamento a circuito? 5 10 15 30 minuti?
Per tempo ora non intendiamo la durata della fase attiva o la fase passiva della singola stazione, ma il tempo effettivo “lordo” compreso di pause e spiegazione che vogliamo dedicare al nostro circuito.
Spesso si omette il tempo di spiegazione che invece gioca un ruolo fondamentale per far si che il che gli atleti possano poi svolgere i vari esercizi in totale autonomia.
NUMERO DI ATLETI
Altro aspetto importante é sapere quanti atleti prenderanno parte all’allenamento. É di facile intuizione che allenare 6 – 10 – 20 atleti non é la stessa cosa.
Ci sono atleti che non possono fare alcuni esercizi causa infortuni? Valuta fin da subito se sia possibile dare un lavoro differenziato .
Più é alto il numero di atleti , maggiori saranno le possibilità di organizzare l’allenamento con più individui all’interno della stessa “stazione” di lavoro onde evitare di trovarsi con oltre 8 esercizi da spiegare e controllare .
ATTREZZATURA E SPAZI
Sapere quali attrezzi abbiamo a disposizione non basta, bisogna sapere il loro numero. Non é sempre detto che maggiore é il numero di atleti maggiore é il numero di attrezzi, anzi spesso non é così trovandosi ad allenare moltissimi atleti con pochi attrezzi, ma niente paura i lavori a corpo libero con necessitano di attrezzi ma tanta tanta fantasia e voglia di applicare questa metodologia?
Inoltre sapere se si ha ha disposizione metà campo, gli spogliatoi o l’intero campo é ben differente.
NUMERO DI STAZIONI
Il numero di stazioni non dovrebbe mai superare le 8 unità , la difficoltà da parte degli atleti di ricordare il singolo esercizio, ma sopratutto la difficoltà da parte del tecnico di spigare tutti gli esercizi non da la possibilità di superare le otto esercitazioni.
Dato questo numero é meglio utilizzare lavori di coppie o terzine che ci permetta comunque di mantenere il completo controllo del gruppo al lavoro.
PERSONE DELLO STAFF CHE INTERAGISCONO
Se il circuito necessita dello staff per il lancio di palloni, recupero materiale o altre é giusto che si sappia già al momento della programmazione e che a sua volta si possa istruire i propri tecnici prima dell’inizio dell’allenamento.
CAPACITÀ TECNICHE DEGLI ATLETI
Minori sono le capacità tecniche degli atleti, maggiori sono le attenzioni che il tecnico dovrà riservare alla squadra. Sarà quindi necessario proporre esercizi efficaci e allo stesso tempo adatti alle capacità dei singoli individui onde evitare di trovarsi da soli in palestra e correggere 10 atleti contemporaneamente.
TIPOLOGIA DI CIRCUIT TRAINING
L’ultimo punto su cui soffermare l’attenzione, non per importanza, é la tipologia di circuito.
Conoscere tutti i punti elencati precedentemente vi permetterà di non prendere decisioni affrettate ma di costruire poi il circuito su misura per la vostra squadra, per quel singolo allenamento .
Cosa volete allenare? In quale momento dell’allenamento volete proporre?
Quale intensità deve avere? Dovrà essere a carattere preventivo o a carattere aerobico?
A queste domande il tecnico dovrà riuscire a dare delle risposte ben chiare per finire con la progettazione del circuito.
CIRCUITO A TEMA
Un circuito potrebbe essere progettato per essere eseguito come fase di riscaldamento per la spalla prima di un allenamento, o può essere modificato per mettere maggior focus su un distretto muscolare che sarà poi maggiormente impegnato durante la prima fase di training.
Proprio per questo potrà essere costruito un circuito a tema come ad esempio:
Un circuito preventivo per gli arti inferiori, o un circuito che possa riscaldare la zona core o gli arti superiori. Se non per casi ben delineati é consigliabile sempre utilizzare un circuito a carattere generale .
PREVENZIONE – RISCALDAMENTO – AEROBICO
Può essere progettato un circuito preventivo o per il riscaldamento pre allenamento, ma allo stesso tempo può essere programmato un lavoro aerobico che a seconda della durata del l’esercizio e dei tempi di recupero si possa quindi definire un circuito ad INTERVAL TRAINING
Questi sono solo gli spunti di quello che potrebbe essere definito un lavoro a circuito da proporre alla vostra squadra.
Ora programmate, scegliete con cura i tempi e i singoli esercizi per far vita ad un allenamento efficiente ed efficace!
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