Dal progetto #MindYourBody della Scuola Holden nasce: “BodyWriting – Scritture sul corpo”
Il corpo sente, il corpo reagisce. Una rubrica per raccontarvi il potenziamento delle nostre percezioni: idee allenate su menti estese, pensieri snodati, muscoli d’autore. Il training appassionato degli aspiranti scrittori.
Puntata 3:
AFFONDI su Skimmy con libro
Si parte da posizione eretta, si porta in avanti la gamba destra, quindi si piega quella sinistra in modo che il ginocchio arrivi quasi a toccare terra; è la gamba rimasta indietro che si piega per prima, non l’altra; quest’ultima arriverà a piegarsi solo di conseguenza. Si ritorna poi nella posizione di partenza spingendo sul tallone della gamba posizionata più avanti. L’esercizio si ripete invertendo la gamba di partenza. Per evitare sovraccarichi al ginocchio è fondamentale che quello della gamba avanti non vada oltre la punta del piede. L’utilizzo dell’elemento propriocettivo (Skimmy) aumenta la difficoltà di esecuzione perché genera continua instabilità al corpo, in particolare all’articolazione del ginocchio e della caviglia. Mantenere l’equilibrio in posizione di isometria sull’elemento instabile e nel mentre leggere un libro.
“Ho portato in omaggio la dedizione, o mio Re.
Posso osare ammirarti, o essere animato e nobile – spesso eroe? O prodotto di contaminazione e ingegno, o amore bello! Io t’invoco, t’adulo, t’imploro: dammi il sollievo che sai, in tutta questa durezza di millenni. Non mi credi, altezza? Io m’inchino. Scendo, mi concedo, m’affloscio come stanco stelo nella notte, m’inclino come spicchio di luce sul manto terrestre, cedo, calo, mi blocco, fermo questo testardo battito, se serve. Tutto, ma guardami: per un attimo solo annota la mia idolatria, ammetti il mio culto, permettimi di esistere nel mio bruciore e permeati di questa attenzione senza eguali, di questa cura inaudita e folle.
Non mi credi, beltà? T’illudi ch’io possa abitare la vita anche senza il tuo sguardo su di me?
Se è così t’inganni, o essere grande, o Maestro. Lascia che ti spieghi: io tremo. Sono queste terminazioni nervose, questi lineamenti bramanti, questo pulsare forte a scuotermi al tuo cospetto come piuma nel maestrale. Uno qualsiasi dei tuoi alfabeti sparsi per il cosmo è un’esca per i miei inconsulti viaggi – i miei tremori astrali, i sospiri avventati di ogni mio precipizio.
Tremo e non c’è niente che non farei per esplodere questa temeraria adorazione, o Mago di tutte le conoscenze, o Alchimista eterno. E allora tutto quello che ti chiedo oggi è: danzami. Accogli il mio servire e ricambia la mia passione, porgimi il braccio e ballami senza esitare, mio Re dalla pelle ruvida e sapiente, riscaldati fino a sgorgare parole alte, piroettami, giravoltami di storie toccando ogni punto nascosto, ogni udito assopito, ogni stilla e ogni brivido.
Esaltami, e poi colpisci.
Dritto in pancia, fiero sul ciglio della tua spada spavalda, per rimarcare ancora una volta – con il linguaggio che si deve al Vero e al Bello – questo mio instabile, sognante ondeggiare sulla terra.”
Valeria Gentile studia nel college Scrivere della Scuola Holden
e segue le lezioni di Preparazione Fisica Education con Marco Sesia.
Dal progetto #MindYourBody della Scuola Holden nasce: “BodyWriting – Scritture sul corpo”
Il corpo sente, il corpo reagisce. Una rubrica per raccontarvi il potenziamento delle nostre percezioni: idee allenate su menti estese, pensieri snodati, muscoli d’autore. Il training appassionato degli aspiranti scrittori.
Puntata 2:
SQUAT con Swiss Ball dietro la schiena mentre si legge
Detti anche Piegamenti delle gambe in posizione retta. I piedi sono distanti tra loro a un’ampiezza leggermente superiore a quella del bacino e i talloni a una larghezza leggermente superiore a quella delle spalle. Lentamente piegare le gambe scendendo verso il basso, senza lasciarsi cadere ma mantenendo i muscoli in tensione ed evitando movimenti laterali delle ginocchia. Scendere fino a quando le cosce sono parallele al terreno o fino a quando l’articolazione dell’anca si trova alla stessa altezza di quella del ginocchio.
La Swiss Ball serve durante il movimento dietro la schiena per mantenerla quanto più diritta possibile, evitando di inarcarla ma facendo attenzione a non sbilanciarsi all’indietro. Comprimetela tra la parte bassa della schiena e la parete provando ad eseguire l’esercizio tenendo i piedi 20-30 cm più in avanti rispetto al bacino. Ripetere più volte.
Nel frattempo tenere un libro in mano, e leggere.
“Ci sono letture che sono come un motore.
Parole da gustare pronti, decisi, determinati sulla vetta più dura, al limite della propria ambizione. Le puoi assaporare rapido, in successione ritmica, e allora ti può capitare che nel frattempo – mentre tutto il tuo essere si carica di energia – l’inchiostro scritto si trasformi in carburante vitale per viaggiare in due direzioni: inspirando letteratura vai giù, fino a riconnetterti con le passioni più originarie degli umani primordi; espiri da te quel mondo nuovo e torni su – contemporaneamente più ricco e più leggero – giravoltando fino a toccare coi piedi l’aria frizzantina sulla tua testa vorticosa. Fino ad allungarti tutto e anche oltre te stesso: oltre i legamenti, oltre i muscoli e le ossa, oltre le dita che possono fare ora fai, solo essendo.
E senza che tu ne sia del tutto cosciente, mentre il cervello dentro la tua testa lavora, il cuore dentro il tuo torace si rigenera, brilla; la tua vista si aguzza e – come non si sa – avverti anche un udito più fine, specializzato in storie. Intanto t’inebri l’olfatto con la carta. Sei tutto più vivo: il sangue segue percorsi d’alfabeto e fluttua, lungo tragitti di trama e d’intreccio. E mentre i quadricipiti perseguono gli scopi dell’inchiostro spingendoti su e giù come un’intelligenza a orologeria, ti accorgi che, contro ogni previsione, funzioni.
Via così, impavide membra immacolate – finora mai usate. Finché prende forma dietro alla tua schiena una morbida ma spessa protezione, un superpotere trasparente, un cristallo di consapevolezza e stabilità che d’ora in poi, ogni volta che vorrai, assicurerà alla tua esistenza un equilibrio inedito, come tatto elastico di gatto per avanzare su ogni superficie del volere.
Via così, forte sul testo che scorre nel sangue ostinato: insistendo e procedendo, dal terreno alle stelle, ad allenare avanzamenti e sfide.”
Valeria Gentile studia nel college Scrivere della Scuola Holden
e segue le lezioni di Preparazione Fisica Education con Marco Sesia.
Dal progetto #MindYourBody della Scuola Holden nasce: “BodyWriting – Scritture sul corpo”
Il corpo sente, il corpo reagisce. Una rubrica per raccontarvi il potenziamento delle nostre percezioni: idee allenate su menti estese, pensieri snodati, muscoli d’autore. Il training appassionato degli aspiranti scrittori.
Puntata 1 : PLANK POSITION
Detti anche Addominali in isometria in posizione prona con appoggio su punte dei piedi e avambracci. Si tiene la posizione per almeno 30”. Fondamentale non anteporre le spalle agli avambracci ma tenerle direttamente sopra i gomiti e cercare un allineamento corretto del corpo in quanto un non corretto posizionamento del corpo provocherebbe azioni di compenso che inficerebbero in maniera negativa l’esercizio. Lo sguardo deve essere rivolto naturalmente verso il basso così da non sovraccaricare eccessivamente il tratto cervicale.
Ginocchia completamente estese e piedi non a contatto ma naturalmente lontani l’uno dall’altro.
“In origine è un atto di umiltà. Scendere alle viscere della terra, cadere sul filo delle tue debolezze. Come una preghiera al rintocco dell’imam, un crollo muto al limitare del mondo, una richiesta di perdono su un filo di voce. D’altronde, cose per cui farti assolvere ne hai a volontà; un condizionale, una maiuscola o un apostrofo, un’impaginazione: qualcuno che avresti potuto essere e non sei stato, qualche grido o prepotenza, qualche uscita fuori dalle righe oltre la cornice del buon senso.
Guardare in basso, per una volta. Sentirti dire dal pavimento che ogni cosa si deve cominciare dallo zero, ché altrimenti o è sognare o è presumere, ma mai programmare come raggiungere un obiettivo. Ora sei pronto. Puoi poggiare i palmi delle mani sul pianeta e fare massa con lui: da lì puoi attingere equilibrio e fermezza. Oppure puoi unire le mani in un unico grande pugno di determinazione: e riporre in te stesso ogni fiducia, caricarti come una lampadina a incandescenza, o una stella che brilla di luce propria.
A questo punto gli avambracci sono i pilastri di un nuovo mondo, avamposto di una fortezza mai esistita prima. Creato da te, come la saga fantasy dei tuoi pomeriggi d’inverno. Schiena dritta: riesci a pensare a un eroe incurvato, ingobbito, a una guerriera con la scoliosi? Non scherziamo, integrità e onore sono il pane quotidiano del vincitore. E che dire del petto, del plesso solare? Una tavola su cui dipingere giorni di grandezza e prosperità, tenuta rigida per ottimizzare ogni sforzo, per accogliere ogni bene. Il bacino come uno specchio d’acqua finalmente limpida, fissa, a scandire il ritmo della vita sul bordo del cosmo. I piedi incastonati dalla forza di volontà, apparentemente senza direzione, seguono in realtà la linea dritta del tuo destino.
E quando ti sembrerà di stare immobile, di non andare avanti, di non fare progressi lungo il tragitto della tua ambizione, sarà allora – teso come una corda a suonare di nuovo – sarà proprio allora che starai aggiungendo potenza alla tua mente, al tuo corpo, al tuo essere luminoso.
E potrai dire di aver raggiunto il livello uno, tanto per cominciare.”
Valeria Gentile studia nel college Scrivere della Scuola Holden
e segue le lezioni di Preparazione Fisica Education con Marco Sesia.